Verso l’EPIFANIA

Pubblicato giorno 2 gennaio 2017 - Archivio 1

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Verso l’Epifania

Se i Magi riescono a incontrare e adorare Gesù, è perché Dio, per rivelarsi, non fa preferenze di persone, non chiede prima la tessera di appartenenza politica o religiosa, non discrimina in base ai titoli di studio o ai diplomi di benemerenza. Non valuta insomma le condizioni di staticità e i piedistalli del passato. Egli va incontro e svela il suo volto a quanti si spingono sulle piste del futuro e aprono i varchi dell’esodo.

Si fa trovare nella casa di ogni uomo reso infante, senza capacità o diritto di parola e di difesa. Si fa identificare da chi ha già deciso di assomigliargli. E gli si può assomigliare solo lasciando la nostra strada, oltre che la sicurezza della nostra casa, per seguire i suoi sentieri e le sue tracce.

Festa, infine, di chi sa leggere i segni. Una stella, guidava i magi nel loro faticoso cammino. Quanti segni anche per noi, nella natura, negli eventi del tempo, nel cuore dell’uomo, possono diventare frecce direzionali, raggi luminosi che discretamente, nel cuore della notte, orientano i nostri timidi passi verso un paese, sempre incompiuto, dove c’è spazio per ogni uomo: quell’uomo che è lo spazio stesso di Dio.

Soprattutto il Bambino, scoperto e adorato nella povertà di un villaggio da questi curiosi investigatori del mistero, è il segno che dobbiamo indagare tra le case e le baracche della terra, se vogliamo rintracciare i preziosi lembi del cielo. È Lui il vero cielo, e ne dobbiamo intuire la presenza oltre il velo di ogni persona, dietro le quinte di ogni scena storica.

Davanti a Gesù i Magi non dicono nulla. Di fronte a Lui solo silenzio, ginocchia che si piegano, vita che diventa dono: mirra, oro, incenso. E’ Gesù crocifisso, risorto, glorificato. Compendio dei misteri dolorosi, gaudiosi, luminosi e gloriosi della vita umana.

Epifania di Dio, pellegrino sulle strade dell’uomo. Epifania dell’uomo, quando si fa pellegrino sulle strade di Dio.

(T.Bello)