Ormai io te solo amo, te solo seguo, te solo cerco
e sono disposto ad essere soggetto a te soltanto,
poiché tu solo con giustizia eserciti il dominio
ed io desidero essere di tuo diritto.
Comanda ed ordina ciò che vuoi, ti prego,
ma guarisci ed apri le mie orecchie
affinché possa udire la tua voce.
Guarisci ed apri i miei occhi
affinché possa vedere i tuoi cenni.
Allontana da me i movimenti irragionevoli
affinché possa riconoscerti.
Dimmi da che parte devo guardare
affinché ti veda, e spero di poter eseguire
tutto ciò che mi comanderai.
Riammetti, ti prego, il tuo schiavo fuggitivo,
o Signore e Padre clementissimo.
Sento che devo ritornare a te;
a me che picchio si apra la tua porta;
insegnami come si può giungere fino a te.
Non ho altro che il buon volere;
so soltanto che le cose caduche e passeggere
si devono disprezzare,
le cose immutabili ed eterne ricercare.
Ciò so, o Padre, poiché questo solo ho appreso,
ma ignoro da dove si deve partire per giungere a te.
Tu suggeriscimelo, tu mostrami la via
e forniscimi ciò che necessita al viaggio.
Se con la fede ti ritrovano coloro che tornano a te,
dammi la fede; se con la virtù, dammi la virtù;
se con il sapere, dammi il sapere.
Aumenta in me la fede, aumenta la speranza,
aumenta la carità.
O bontà tua ammirevole e singolare.
(Sant’Agostino, Soliloqui)